Ristrutturare un tavolo di legno

Ristrutturare un mobile regala sempre tante soddisfazioni, forse sarebbe più semplice e veloce comprarne uno già pronto, ma l’impegno e la fatica messi nel progetto saranno ben ripagati. Sono tanti i mobili che possiamo riutilizzare e stravolgere, sarebbe un peccato buttare i vecchi mobili e gettare con loro pure tutti i ricordi che in essi sono conservati. Così io sono per il riciclo, soprattutto se è creativo, e mi sto inoltrando in un nuvo progetto; il tavolo dei miei nonni in legno, usurato dal tempo che presenta buchi, chiodi in vista e un imbarcamento della tavola centrale. Non sono un esperta nel campo quindi ripassiamo insieme i passi che servono per ristrutturare un tavolo di legno. L’operazione ci impiegherà un po’ di tempo, tanta pazienza e tanto olio di gomito, il risultato finale oltre a stupirci ci farà risparmiare, e arricchirà la nostra conoscenza su questo campo.

Prima operazione : Preparazione.
Se il mobile è molto sporco bisogna innanzitutto fare un buon lavaggio utilizzando acqua calda e poca ammoniaca. Successivamente bisogna renderlo grezzo, ovvero “tirarlo a legno”, quindi togliere tutte le precedenti passate di vernice ed eventuali residui o schegge. Questo lavoro di preparazione servirà per far in modo che i prodotti e le vernici che passeremo successivamente possano aderire alla perfezione alla superficie in legno. Per questo passo dobbiamo essere muniti di carta vetrata fine (120) , più faticoso sarà il lavoro se procediamo manualmente, più semplice e veloce se abbiamo la levigatrice. Attenzione a non insistere troppo, bisogna passare leggermente sopra strato per strato sempre seguendo la direzione delle venature del legno, affinchè  le fibrille superficiali del legno verranno rimosse, procedere con questo lavoro fino a che otterremo un lavoro il più omogenero possibile.

Se la vernice è molto presente e consistente invece di scartavetrare possiamo prima distribuire con un pennello dei prodotti appositi che riescono a sciogliere le vernici senza bisogno di sfregare eccessivamente, basterà  lasciare agire il prodotto e successivamente rimuoverlo con una spatola. Sono estremamente comodi, anche per sverniciare arredi dalle forme particolari ed irregolari, difficili quindi da trattare con la carta vetrata.
La parte finale di questa fase è quella di eliminare tutta la polvere creatasi dalla carteggiatura ,con l’aiuto di un pennello pulito ed un’aspirapolvere o con un panno umido.

Seconda fase : eventuale stuccatura e antitarme.
Se il legno presenta danni provocati dal tempo e dall’incuria come crepe, fori, rotture o imperfezioni possiamo ricoprirli con la giusta stuccatura o con il legno plastico.
In commercio troverai lo stucco ideale per il legno, ne esistono anche di colorati per poterti consentire di avere poi un colore uniforme e senza contrasti di colore in prossimità delle zone trattate. Se invece vuoi che i pori risaltino, prendi un colore che contrasti con il colore finale del tuo tavolo.
Il legno plastico si stende con la spatola nelle fessure più grandi. E’ importante premere bene (naturalmente senza graffiare il legno), in modo da far penetrare lo stucco in profondità. Una prima rasatura con la spatola asporta lo stucco in eccedenza ma una finitura più raffinata, con carta vetrata n°400, toccherà effettuarla quando il ritocco è indurito.


Se invece ami l’aspetto grezzo puoi evitare questo passaggio e magari dare solo una mano di anti-tarme. L’anti-tarme si può applicare su tutta la superficie, per un lavoro più curato iniettiamo prima con una siringa nei forellini fatti appunto dalle tarme. Ovviamente se ci sono pochi punti tarlati ti converrà l’uso della siringa, se invece il legno è molto mangiato usalo su tutta la superficie di legno. Ricordati di far asciugare e poi stuccare per chiudere definitivamente i forellini dovuti alle tarme.

Terza fase: Verniciatura.
La finitura di un tavolo restaurato può essere fatta a cera, con la gommalacca o con vernice finale. Quest’ultima è la soluzione più semplice: basterà applicare la vernice scelta con un pennello idoneo, che ci consenta di arrivare anche tra le giunture, senza tralasciare nessun spazio. Le pennellate devono essere continue ed omogenee senza insistere eccessivamente su alcune zone. Si procede sempre con una passata per volta, si lascia asciugare almeno 24 ore e poi se necessario si provvede a dare una seconda mano di colore.
Esistono in commercio moltissime tipologie di vernici, scegli accuratamente ed assicurati di avere la quantità giusta per verniciare tutto il tavolo.
Per quanto riguarda invece la finitura a gommalacca, si stende a tampone dopo aver diluito il prodotto in una soluzione alcolica. Se si sceglie invece l’ultima opzione, il mordente acrilico restituirà al legno la sua tinta originaria, mentre la cera, da stendere quando il mordente sarà perfettamente asciutto, lo renderà lucido e quasi soffice al tatto.

Quarta fase : Rifinitura
Raggiunto il risultato desiderato bisogna passare alla rifinitura, meglio passare sempre un fissativo finale, trasparente. In commercio ne esistono di opachi o lucidi per conferire effetti diversi al legno,questi prodotti hanno diversi nomi: fissativo, finish o primer. L’uso del fissativo conferisce un aspetto più professionale al tavolo in legno, esaltandone il colore e rendendo il legno impermeabile. Con un pennello pulito e solo quando la vernice sarà totalmente asciutta, si può procedere alla stesura del fissativo.
Devono passare 48/72 ore all’aria, o in una stanza ben arieggiata, terminato il tempo di asciugatura il tuo tavolo sarà pronto per accogliere cene e pranzi e per arredare la tua casa.

Ecco n ripasso dei materiali di cui avrai bisogno :

  • Un tavolo da riverniciare
  • Teli protettivi per il pavimento
  • Cartavetro, vari gradi
  • Maschera per la polvere
  • Solvente
  • Panni
  • Vernice/Colore
  • Pennello
  • Finitura trasparente

Il tutto potrà  sembrare un intervento complesso, in realtà, l’operazione è alla portata di tutti, basta avere attenzione e pazienza. Questo lavoro di restauro sarà per alcuni mobili una salvezza dalla spazzatura, gli salveremo la vita e gliene daremo una nuova.

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